Quello che hanno in comune le risate le battute le ombre del soffitto invecchiato il rumore dell'aspirapolvere dei tuoi piedi nudi sul pavimento le luci sempre accese le scritte allo specchio caffè che viene su il salmone sui crostini la nuvola di nebbia che esce dal forno caldo le paste comprate e le sfogliature di quelle scaldate i vini abbinati le sigarette i segni bianchi dei costumi la pelle accesa dal sole la pelle accesa dal sole la pelle accesa dal sole la pelle accesa dal sole la pelle accesa dal sole le nostre fisse le splendide fisse di tutti quanti che sembriamo dei bambini.
Quello che hanno in comune i tuoi libri il delfino da pestare lo spazzolino per due la scopa a batterie il tappeto verde il copriletto più leggero il tuo posto macchina il cancelletto rumoroso le sedie precarie i lucchetti il materasso in salotto il mare calmo il mare freddo il mare limpido le spiagge sporche e il nostro isolotto con l'ombrellone piccolo e la valdostana il parcheggio gratis la spesa al ritorno gli amici i giochi i film i progetti la cassa integrazione.
Tutto è in comune,sembra comune ma non lo è affatto.
Fa male un Dente
"Io e te siamo semplici
uomini
Ma io e lei siamo semplici
e unici
E quando io cammino accanto a lei
Con le sue braccia intorno al collo io
mi sento meglio
Io e te siamo semplici
uomini
Io e lei siamo identici e lontanissimi
E oggi io cammino e lei non c'è
E le sue braccia intorno al collo di
chissà chi altro"
Il Porcile
Cannibali.
Per necessità,per disperazione,per amore.
I soldati sono pronti per fermarci,la società è pronta per giudicarci.
Per dare un senso a quello che non saranno e che non capiranno mai.
Non-sense della morale trallallero trallallà.
Che i voraci vengano divorati.
Pubblica esecuzione capitale nel più tragico modo,legati,alla mercè dei cani selvatici.
A quanti rimane l'ultimo fiato di coraggio per pronunciare la propria fede?
Con le lacrime agli occhi e nudo.
"Ho ucciso mio padre, ho mangiato carne umana, tremo di gioia"
"Ho ucciso mio padre, ho mangiato carne umana, tremo di gioia"
"Ho ucciso mio padre, ho mangiato carne umana, tremo di gioia"
Julian figlio borghese,non riesci a ribellarti.
Julian figlio borghese,non riesci a condividere.
Non ti distacchi,non ti interessi,ami il padre e la madre e li odi insieme.
Cerchi di difenderti come puoi.
Vorresti parlare ma ti chiudi in un mutismo orribile,per il quale sei vittima e hai costruito il tuo mondo irreale,nell'infinita ripetizione di un amore totale e perverso di cui non sveli il segreto.
Le confessi che non sei un conformista,ma nemmeno un rivoluzionario,mentre lei che non percepisce amore,si appella e si dedica al suo spirito patriottico,volendo sentirsi parte di qualcosa,nella marcia studentesca davanti al muro.
E quando fa ritorno si presta per il tuo "ultimo infame esperimento" che fallisce.
Com'è splendido il senso che dai al tuo amore Julian,così ferocemente invidiabile e incompreso.
Per l'ultima volta vai dai tuoi porci,quelli che hai amato tanto,
quelli da cui è facile farsi uccidere.
"..ecco, su di me, la triste forza delle cose. Sono cioè costretto a pensieri e dispiaceri meschini: per cinque minuti sia pure. So io quello che ho dato di me per fare Porcile: un film povero, girato in un mese, con una cifra irrisoria. È stato meraviglioso, si capisce. Perché l'esprimersi - anche attraverso i disagi più angosciosi - è sempre meraviglioso."
P.P.Pasolini
"Che io possa esser dannato"
Ci vuole un dio sadico per far andare avanti il mondo.
Che non si faccia scrupoli,un dio che raccontano con le piaghe che ne procura a sua volta.
Convincendoci di razionalizzare con il cuore,di abbandonare le speranze,che non importa il modo,ma solo il fine chiamato sopravvivere mentre mi scherniscono le parole.
Generazioni e generazioni di amore sacrificato dalle imposizioni della morale.
Un vero dio questo non lo permetterebbe.
E ognuno è marionetta a suo modo,plasmata e manovrata dai princìpi morti e dalle virtù lasciate di stenti,come soldati sul proprio cammino.
"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti."
Durerà e ci sarà sempre
Durerà e tormenterà sempre
Se io non posso cambiare
non cambierà niente
mai
Che non si faccia scrupoli,un dio che raccontano con le piaghe che ne procura a sua volta.
Convincendoci di razionalizzare con il cuore,di abbandonare le speranze,che non importa il modo,ma solo il fine chiamato sopravvivere mentre mi scherniscono le parole.
Generazioni e generazioni di amore sacrificato dalle imposizioni della morale.
Un vero dio questo non lo permetterebbe.
E ognuno è marionetta a suo modo,plasmata e manovrata dai princìpi morti e dalle virtù lasciate di stenti,come soldati sul proprio cammino.
"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti."
Durerà e ci sarà sempre
Durerà e tormenterà sempre
Se io non posso cambiare
non cambierà niente
mai
Il 26 luglio è fuxia
E stasera ancora in casa.
Ancora una ventata di aria calda e secca,aria pesante e tanto dolce.
Mi sono seduto sul divano sperando di farmi qualche risata.
Macchè.
Niente.
Merda.
Mi viene da piangere.
Con tutti i presenti poi.Con gli sposi.
Come una bambina,come le comari del paesino.
Il filmato è pronto e l'inizio,le scene rallentate,in bianco e nero,i sorrisi,i primi piani delle mani intrecciate,le pose imperiali,i girasoli,il vestito lungo che copre tutto il resto.
La luce è spenta,le facce sorridenti,tutte quante meno la mia che fortunatamente è protetta.Al buio.
Non penso che mi sposerò mai.
Ma è davvero toccante e commovente come un film di cui si intuisce il finale.
Tra gli invitati ci sono tutti,tanti lottano per essere immortalati sul nastro.
Le risate più lunghe e i balli più scemi e il giullare che hanno pagato e i visi più abbronzate insieme alle tette più grosse.
Le riprese che girano girano girano,mentre penso alla vita di mio fratello.
Mentre penso alla mia.
Mentre la sposa è davvero bagnata.
Ma dopo il rum e pera ci sei tu.
In quel giorno presente con me,per me.
La scelta era dura e al solito l'eccesso ti dona,come i capelli neri e le labbra cangianti.
Mentre sono testimone di un amore che non è mio.
La musica l'ha scelta lui,tutta straniera,tutte ballate,la parole chiave è love.
Nothing else matters.
Cazzo.
Sei il mio supereroe.
Anche stare in chiesa pare bello con quella versione,con quegli archi,con quella melodia.
Sono bastati 3 secondi per riconoscerla.
Ed aspettavo l'unico pezzo che parla italiano e in mezzo ai kiss e gli ac/dc se n'è uscita "a te".
E c'eri,avvolta dall'egocentrismo di un colore secondario.
Non vedevamo l'ora che il giorno finisse.
Proprio come me adesso.
Ancora una ventata di aria calda e secca,aria pesante e tanto dolce.
Mi sono seduto sul divano sperando di farmi qualche risata.
Macchè.
Niente.
Merda.
Mi viene da piangere.
Con tutti i presenti poi.Con gli sposi.
Come una bambina,come le comari del paesino.
Il filmato è pronto e l'inizio,le scene rallentate,in bianco e nero,i sorrisi,i primi piani delle mani intrecciate,le pose imperiali,i girasoli,il vestito lungo che copre tutto il resto.
La luce è spenta,le facce sorridenti,tutte quante meno la mia che fortunatamente è protetta.Al buio.
Non penso che mi sposerò mai.
Ma è davvero toccante e commovente come un film di cui si intuisce il finale.
Tra gli invitati ci sono tutti,tanti lottano per essere immortalati sul nastro.
Le risate più lunghe e i balli più scemi e il giullare che hanno pagato e i visi più abbronzate insieme alle tette più grosse.
Le riprese che girano girano girano,mentre penso alla vita di mio fratello.
Mentre penso alla mia.
Mentre la sposa è davvero bagnata.
Ma dopo il rum e pera ci sei tu.
In quel giorno presente con me,per me.
La scelta era dura e al solito l'eccesso ti dona,come i capelli neri e le labbra cangianti.
Mentre sono testimone di un amore che non è mio.
La musica l'ha scelta lui,tutta straniera,tutte ballate,la parole chiave è love.
Nothing else matters.
Cazzo.
Sei il mio supereroe.
Anche stare in chiesa pare bello con quella versione,con quegli archi,con quella melodia.
Sono bastati 3 secondi per riconoscerla.
Ed aspettavo l'unico pezzo che parla italiano e in mezzo ai kiss e gli ac/dc se n'è uscita "a te".
E c'eri,avvolta dall'egocentrismo di un colore secondario.
Non vedevamo l'ora che il giorno finisse.
Proprio come me adesso.
Tutto il nero dei caffè (con/senza zucchero)
Sono abituato troppo bene,il viziato si sa,lentamente perde il gusto.
E' possibile che sia tutto così scontato?
L'illusione dei saldi si fotte tutto quanto e anche noi.
Ci sono anche questi giorni.
Quelli in cui stranamente tutti sono affabili,spensierati,con il sorriso che pare quasi sincero.
Io non ho la certezza che mi piaccia tutto quanto.
Quando non ci sono io non c'è nessuno e se non mi dispiace devo fare i conti con me.
La febbre è stata tanto alta,in giorni come questo non dovrei stupirmi che ci sia del rettile in me.
Mi interessano le vite degli altri,alla semplice curiosità rido in faccia,perchè sono meschino anche,e mi piace pensare che sia un gioco per tutti,per quanto possiamo sforzarci di proseguire avanti,tra le mani con cui ci copriamo le orecchie ci sono degli spiragli che proprio non riusciamo a tener chiusi.
Ci si può stupire ancora,come ad ascoltare jovanotti,come anche lui si sia stupito,credo,ad arrivare a safari.
E ora?Che cosa pensi?
Questo è importante,lo vorrei sapere quello che hai in testa,quello che non scrivi più,quello che non dici,quello che mi nascondi su diari,su pagine virtuali,battuti veloci o scritti lentamente.
E benedetta autostrada
Specialmente di notte
Che quando guido solo ascolto musica
E ti penso ti penso
E prima o poi arrivo
E se stai ancora dormendo mi piace anche di più
Che ti sveglio ti bacio e poi ti riaddormenti
Ma non subito però solo dopo un pò
Sto attento ma non basta,devo vigilare di più su di me,come è difficile mantenere lucidità,
come è facile cedere alle tentazioni,come vorrei spiarti quando non ci sei e sapere cosa fai e a cosa pensi,
se io sono lì con te,se le tue pagine sono bianche o a colori.
Le ferie sono finite.
E' possibile che sia tutto così scontato?
L'illusione dei saldi si fotte tutto quanto e anche noi.
Ci sono anche questi giorni.
Quelli in cui stranamente tutti sono affabili,spensierati,con il sorriso che pare quasi sincero.
Io non ho la certezza che mi piaccia tutto quanto.
Quando non ci sono io non c'è nessuno e se non mi dispiace devo fare i conti con me.
La febbre è stata tanto alta,in giorni come questo non dovrei stupirmi che ci sia del rettile in me.
Mi interessano le vite degli altri,alla semplice curiosità rido in faccia,perchè sono meschino anche,e mi piace pensare che sia un gioco per tutti,per quanto possiamo sforzarci di proseguire avanti,tra le mani con cui ci copriamo le orecchie ci sono degli spiragli che proprio non riusciamo a tener chiusi.
Ci si può stupire ancora,come ad ascoltare jovanotti,come anche lui si sia stupito,credo,ad arrivare a safari.
E ora?Che cosa pensi?
Questo è importante,lo vorrei sapere quello che hai in testa,quello che non scrivi più,quello che non dici,quello che mi nascondi su diari,su pagine virtuali,battuti veloci o scritti lentamente.
E benedetta autostrada
Specialmente di notte
Che quando guido solo ascolto musica
E ti penso ti penso
E prima o poi arrivo
E se stai ancora dormendo mi piace anche di più
Che ti sveglio ti bacio e poi ti riaddormenti
Ma non subito però solo dopo un pò
Sto attento ma non basta,devo vigilare di più su di me,come è difficile mantenere lucidità,
come è facile cedere alle tentazioni,come vorrei spiarti quando non ci sei e sapere cosa fai e a cosa pensi,
se io sono lì con te,se le tue pagine sono bianche o a colori.
Le ferie sono finite.
Quando ti butti al largo nuoto con te
Ed è così.
Abbiamo ancora fretta.
Abbiamo 1000 + 1000 watt e la bolletta non è ancora arrivata.
Nuoto bene perchè non mi accorgo di non avere ancora imparato a farlo.
Fedeli alla linea che non c'è
"CI si abitua a tutto, persino ad un carico troppo gravoso: gli obesi si portano addosso trenta chili di peso superfluo e ce la fanno.
Ci si abitua a tutto, a leggere notizie inventate, a chiacchiere sul proprio conto false nello spirito e nel contenuto.
Ci si abitua a tutto, all'incomprensione-odio-rivalsa dei punx.
Ci si abitua a tutto, o quasi.
Non intendiamo abituarci alla "volontà di purezza" che anima di questi tempi i superstiti di non si sa più quale movimento.
Di volontà di purezza razziale si sono riempiti e poi svuotati i campi di concentramento nazisti e sono stracolme le bidonvilles sudafricane.
Di volontà e di purezza religiosa si sono accesi i roghi per gli eretici e hanno bruciato per secoli.
Di volontà e di purezza ideologica sono pieni i regimi di tutto il mondo.
Di volontà e di purezza pura è stata straziata l'intera Cambogia e per finire i più puri degli anni '70 sono i più pentiti degli anni '80.
Di volontà di purezza è marcio il mondo. Noi non siamo puri.
NON VOGLIAMO ESSERLO.
Ci si abitua a tutto , o quasi.
Non intendiamo abituarci alle frasi fatte, alle spiegazioni che non spiegano, ai ripieghi dell'ideologia di turno sempre più misera sempre più nebulosa.
""Autogestito"" è la parola magica che ogni ragazzino o tardone usa per avere gratis o con disprezzo quello che altri faticano a produrre.
""Autogestito"":-basta la parola! - palle!!
Tutti i bottegai autogestiscono le loro botteghe, tutti i politici e i manager autogestiscono le loro carriere, tutte le casalinghe autogestiscono le loro cucine.
Le parole non parlano più.
Il Leoncavallo è un centro sociale autogestito, lo dimostra la sua storia, lo definisce la sua pratica: impari chi ha da imparare, cambi chi vuole cambiare, ma per favore, non con le parole.
Detto questo ci si abitua a tutto, persino a un carico non voluto, a una polemica fin qui rifiutata perchè assurda.
I CCCP non hanno bisogno di essere legittimati da nessuno, sono la legittimazione di se stessi come tutti.
I CCCP si portano addosso gli insulti del Virus e di tanti altri e ce la fanno."
sabato I-6-1985 concerto al Leoncavallo
Ogni commento è davvero superfluo a quanto sopra,mi permetto di dedicarla a tutti,me compreso,che ne sono rimasto sconvolto.
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