Buchi neri

Precario
è tutto ciò che ho
è tutto ciò che so
è il virus invisibile

il gusto dolce dell'inafferrabile che si nasconde quando lo cerchi
il brivido alla gamba quando senti il suo tono smorzato
l'inaspettata violenza
la propria bellezza
la propria tristezza
il sentirsi appagati dalla banalità
il sentirsi umiliati dalla verità
il proprio dolore
la sua sistematicità
la sua immortalità
cadere nella trappola della libertà

credere di vivere
con discontinuità
convincersi di sopravvivere
senza pietà

desiderare mani legate
polsi sanguinanti
delicate torture

Pesantezze di un maggio autunnale

nessuna emozione caratterizzante
nessun sentimento predominante
la certezza di non averne

I logori limiti di una presunta sanità?

Il conforto della vitalità

Comincio a ridere.
I tuoi capelli che invidiano la trascuratezza e la lunghezza dei miei.
Un saluto a mani in tasca e il girotondo per capire come stai.
Tutti i tuoi lineamenti non fanno che sorridere mentre la tua bocca è disattivata.
Ti avvicini timida e mi stringi forte e in leggero silenzio.
Io ti tolgo prematuramente dagli impicci,cominciando curioso ad interrogarti.
Dopo alcuni banali aggiornamenti la stanchezza si fa sentire,come sempre,tu parli tanto e io penso.
Ma menomale riesci a farmi ricordare chi eri.
I turisti stranieri che accompagni ancora quando puoi,il match di improvvisazione che farai a giugno in un teatrino provinciale,le tue nuove amicizie multirazziali,le terme naturali,le feste universitarie,i rave dove poi finisci come unica badante...
Il tuo successo alle selezioni come personale di bordo alla Ryanair e il tuo futuro prossimo in volo.
Ed è buffo,perchè io non sento ancora il bisogno di un aereo.
La tua ansia di partire e stabilirti in Spagna.
La tua grande passione per i viaggi,che vuoi ti porti a destinazione un giorno,in Australia.
Quanta vitalità,quanta voglia di andare via da qui.
Quasi invidiabile.
Poi capisco,quando gli occhi non ti brillano più.
Tra tanta gente,nessuno davvero per te.
Dici che non vuoi relazioni e ti arrabbi quando guardo le auto passare e sorrido.
Ma il tuo tono non è molto convincente,il tuo viso ancora meno.
Ti abbraccio sussurrandoti di continuare così,che sei forte e ti ammiro.
E quasi ti commuovi dicendomi quanto ero e ricordandomi le parole che nessun altro ha avuto.
Io continuo a sorridere,ma compiaciuto.
Ora tanta tenerezza,tanta stima,niente più.
"Saluta tutti.."
Certo.
Lo farò.

L'eco della verità

Il risveglio,chiamiamolo così,sa molto di eufemismo,che certe notti dovrei cominciare a narcotizzarmi accidenti a te.Ma nella testa ho solo tante canzoni e tante immagini che danno una tregua alle nostre battaglie pseudoimmaginarie.
Avevo l'età in cui un adolescente comincia a confezionare stili e a trasferire le lodi dal genitore a se stesso.
Gli argomenti tipici di tutti quanti diventavano miei:i primi tentativi riusciti di guadagnare tempo,di allontanarsi il più possibile dalla camera tanto grande che iniziava a comprimere troppo l'aria e la voglia di prendersi tutto ciò che l'esterno poteva offrire.
Un fratello,un legame,un modello,sempre e comunque affascinante,dotato di un forma inusuale di comunicazione,fatta di note e poesia,tra pianti e risate,mostri e maestri,capelli lunghi e stivali,Cencio's e Backdoors.
Una manna dal cielo,che bisogna poter riconoscere come tale e così direi che è stato.
L'entusiasmo di sentirsi sopra le righe,la frenesia di cominciare a lavorare in proprio,come rappresentante musicale,offrendo tutto in cambio di sincero stupore e assenso.
Le prime novità,le prime intese,le prime complicità.
Le affinità in chiave di violino.
E quando ancora si manifesta tutta la fretta nel pasto,una nuova pietanza arriva,provocando una congestione.
Ricordo ancora quella foto sulla scrivania,di notevoli dimensioni,pronta per essere incorniciata e appesa,insieme a quel tipo buffo con le mani incrociate e i capelli lunghi,tanto ridicolo quanto curioso.La descrizione di un concertino all'aperto,la pioggia,tre o quattro coglioni convinti a rimanere fino in fondo,guadagnandosi una chiacchierata ed una birra.
"Questo è uno che ci capisce davvero".
E io con quel cd in mano,molto perplesso mentre lo giravo tra le mani schernendo quella copertina della famiglia psichedelica di pupazzi e i titoli più stupidi di me.
Non potevo rendermi conto di cosa mi aspettava,che quello avrebbe influenzato il mio modo di vedere le cose,che quella voce,quella musica e i testi strani avrebbero segnato il confine tra bello e sublime,tra l'utile e il necessario,tra il simpatico e il ridicolo,tra il piacevole e l'appassionante,tra coinvolgente e travolgente.
La scoperta di un mondo di pochi,dove vigliaccamente sono rimasto sospeso per carenza di fede,tentato dalla comodità e disturbato dalle esperienze,aggrappandomi anche all'ineluttabilità delle circostanze,cercando comunque di fare il possibile per seguire quei nuovi ideali che tanto mi trascinavano.
Gli After.
Manuel.
Il più semplice ed esauriente modo di descrivere e scrivere l'illusione,la bocca sprezzante che sputa tutto il proprio catarro sulla società arresa e priva di stimoli,il terrore della predestinazione,gli sconvolgimenti delle sue fatali previsioni,vagoni e vagoni di emozioni.
Ieri sera,nell'attesa,sentivo vicino i ricordi,fusi nel presente dei miei anni,con l'idea sempre sua del pensiero di un reverse.C'eravamo tutti,con la diffidenza trascurata,curiosi e oggi più che mai difficili da stupire,in mezzo a quella tanta gente che urlava i suoi,diciamo,rispettabili e pungenti ultimi album,ormai specchi di rassegnazione e di quella tanto deplorevole mediocrità.
Pensare che mi aveva acceso con una violenza iniziale degna,quando sembrava urlare la propria irrisolutezza,rabbioso,come a trasmettere vergogna per ciò che trattiene represso dentro,di chi non si perdona,di chi si sente ancora unico e armato.
Le sue ultime urla per anticipare il colpo della strega?
Lo aveva detto sin dall'inizio,nei suoi sarcastici e strafottenti ringraziamenti
"Adesso tutti quelli che ci siamo dimenticati si offenderanno teribbbilmente,ma l'età avanza e la memoria se ne va,olalì - olalà",quando ancora il tempo era inutile e tutti erano fieri di essere oltraggiati.

Purtroppo non è più questione di memoria.


Rimarrai per sempre,ciò che sei stato.

Complimenti per la festa...


"...sei così cara e inutile mia dolce creatura immobile"

Non era male il vino,con marchio registrato "Testosterone"...
Non era male il giardino come zona franca,a parte il nostro angolo cicca...
Non erano male i cibi freddi,gli stuzzichini confezionati e le posate di plastica...
Non era male il tabacco,in mancanza delle sigarette...
Non è stato male il tuo arrivo bendato a sorpresa...
Non eravamo per niente male con chitarra e tamburello...
Non erano niente male i miei cd in sottofondo...
Non era niente male la tua faccia mentre ascoltavi commosso...
Non era niente male il paesaggio sullo sfondo...
Non ero male quando sono scappato al cesso...
e tutte le attenzioni ricevute...
Era perfetta la canzone per la torta...
e qualcuno l'ha notato...
Non è stata male l'idea di andare...
Nemmeno quella di chiederlo anche a te...
Non è stata poi tanto male la tua risposta...

Che strano giorno il 10 di maggio,giornata di gran coraggio.
Nuova,fastidiosa,emozionante e preziosa.
Menomale che c'è il male.
Menomale che si può massacrare.
Menomale che c'è Mello,che si ricorda del pizzetto.
Menomale che ci siamo noi.

Non era male quasi niente...
a parte i tuoi occhi per loro.

Galatea

Sole a quindici centimetri.
E' precipitato verso di me,mentre i miei avambracci stavano mettendosi in posizione.
Pronti per quella maledetta collisione.
Ma io credo.
Sono diventato davvero bravo in questo.
Come sciogliersi in una soluzione satura.
Non ho sentito spostamenti d'aria,chiassosi ultrasuoni.
Mi si è fermato davanti al viso,così vicino da negarmi la possibilità di muovere la testa per ammirare meglio.
Un segno,uno dei...probabili.
Sicuramente.
E dovrei girarmi per goderne oltremisura?
Mi sembra uno dei versi umoristico-malinconici di Dente.
Quando l'odore nauseante di funerale non si disperde.
Persistenza,come un anello al dito.
Basta così poco a volte,si appicca con poco,infervora e brucia.
Un'ustione di grado imprecisato ma sicuramente superiore dove respirare il danno è la migliore terapia contro il male.
Forse sarò proprio io a spegnerlo,come ogni volta che si avvicina il fuoco e i miei sensori antincendio cominciano ad annaffiare tutto.
E resta solo nero e fumo.
Macchiato di cenere perpetua.


non fermarmi e fallo ancora

non ti fermare

non fermare i crampi

rottama gli estintori


Inspira
ed
Espira

"Ti dà soddisfazione osservare il vero che insidia il perbenismo!?"

Soddisfazione è una parola che raramente può essere rinforzata con tono compiaciuto e risonante.

Chi vive le feste
Chi dorme dieci ore
Chi resta a casa
Chi studia per l'oro
Chi suda e guadagna

Chi veste firmato
Chi vanta modestia
Chi accetta turbato
Chi vuole speranza
Chi nutre valori

Ma il cielo spesso non ascolta.


Rimanere nascosti ha i suoi pregi..uscire fuori solo quando non si percepisce alcun pericolo,sentirsi protetti dall'invisibilità,approfittarsi della propria timidezza,della propria paura trasformandola in arma di difesa,può
far credere che non serva a molto la gioventù,anzi,che sia quasi sempre simbolo di incoscienza.

Fuori casa sono tutti in difficoltà,ma noi no,noi siamo sotto una campana di vetro solido,niente può scalfire i nostri ideali,i nostri principi,la compattezza morale della nostra sana morale.
E un brutto giorno,che strano,non esplodono i miei pettegolezzi,non ho voglia di sparlare del vicino,non ho la piacevole sensazione di assorbire la notizia.
No,non pensate assolutamente che questo blocco intestinale provenga dalla notizia stessa...ah ah!!Non siate ridicoli!
Gira la voce che sia una nuova scioccante e fastidiosa...
E anche se fosse?
Capitano a tutti certe cose,se tutti le affrontano,le affronteremo anche noi,male che ci vada,sicuramente nel miglior modo possibile.

E poi,trovato il problema,si trova sempre un rimedio,con la buona volontà e con un pò di sacrificio si sistema sempre tutto...NO?!

"E ben che talora la ragione li mettesse innanzi che questa era cosa malissimo fatta e indegna d'onorato cavaliere come egli era istimato, s'era il misero amante da una breve vista di begli occhi de la fanciulla avvelenato, e tanto a dentro il liquido fuoco e sottile de l'amore, che ne la bella giovane posto avea, l'accendeva, ardeva e consumava, che venuto il giorno, come ebbe desinato, andò a trovare la vedova, e quello istesso dí celebrò le male essaminate nozze. Come queste intempestive e precipitate nozze furono per la cittá sapute, fu generalmente reputato che il Buondelmonte si fosse da sciocco governato, e ciascuno di lui mormorava. Ma sovra tutti, e molto piú di tutti, gli Amidei se ne sdegnarono fieramente, e con esso loro senza fine si adirarono gli Uberti a quelli per parentado congiunti. Convennero adunque insieme con altri loro parenti e amici, pieni di mal talento, e di fellone animo contra messer Buondelmonte conchiusero che quella ingiuria e sí manifesta onta non era a modo veruno da sopportare, e che cosí vituperosa macchia non si poteva se non con l'istesso sangue del nemico e dispregiator de l'affinitá loro lavare. Vi furono alcuni che, discorrendo i mali che ne potevono seguire, non volevano che tanto a furia fosse da correre, ma da pensarvi piú maturamente.Basti tanto averne detto, che si sia mostrato quanto di mal processe da le repudiate nozze de l'Amidea. Il che, signori miei, penso ch'ogni or piú vi fará piacer la saggia e ben pensata resoluzione che fatta avete, e tanto piú, quanto che le bellissime e di nobilissima creanza vostre figliuole sono ancor fanciulle e ponno liberamente aspettar miglior occasione."


Difetto di velocità

Il feeling molto spesso ci tradisce,riesce a falsare le idee che si sono costruite nel pieno liberalismo e con cura nella mente,con quella fiducia che non abbiamo mai valutato e analizzato,poichè troppo coinvolti in un sintonia armonica per darle una misura.Proprio il mutamento,che sia condizionato dall'imprevedibilità del caso,o profondamente radicato e meticolosamente perseguito con l'unico obbiettivo di abbandonarsi alla verità,può trasformare in argento ciò che in un passato molto prossimo era giallo lucente e avidamente conservato "tra l'aorta e l'intenzione".Improbabile che perda totalmente il suo valore,ma la svalutazione di una convinzione è sempre dolorosamente difficile da accettare.Ho delle lacune,delle carenze di riferimenti,di punti invisibili da unire,delle rovine da ristrutturare.
A volte credo di non essere abbastanza,praticamente un tuo difetto.Non so più quale sia il mio nemico e se lui si sente tale.
Se te,io o gli altri o il vecchio.Non riesco sempre a lottare,ne per vivere,ne per sopravvivere.
Domande frequenti nel sonno,ancora più insopportabili nella realtà dividono simmetricamente il cervello,per poter godere del violento mal di testa che arriva precipitoso quando prendi le due parti e le ricompatti con la prepotenza delle tue braccia delicate...
Spesso quando mi si annebbiano i sensi,arrivano i tuoi ritagli di parole e cenni,disposti in modo da formare un mosaico di freschezza che da qualsiasi angolazione emana la medesima intensità di luce,dietro alla quale riparo le esili sicurezze e i più robusti sorrisi.
Ma a volte non ti sento.
Soprattutto non mi sento,sono irrigidito,un alveare di ricordi fusi in un presente che non esplode,tutto quello che abbiamo vissuto mi svuota,i tuoi occhi sorridenti in un lampo alluvionati,non mi danno il tempo di capire,non ti sto dietro,forse non do tutto il gas credendo nell'inutilità della velocità.
Ridicolo.
Perdo anche la facoltà di incazzarmi nemmeno al solo pensiero di rimanere immobile mentre sembra che tutto possa svanire e cicatrizzarsi in una voragine di impotenza.
Le tue parole,le tue mani egiziane di scriba,scandiscono pesantemente quella lieve diversità che ci lega e che ci respinge,che lo sai che siamo anche diversi,meglio di me.Ci provo sempre a mentirmi per un ipotetico presunto bene.
La vita è una somma di geografia,matematica,storia,filosofia e lettere.
Le proporzioni identificano la grandezza.
Un equilibrio tra etica e scienza può essere deleterio oltre che saggio.
Ognuno si nutre di quello che gli manca,come dice anche il mio più caro amico(...)
Quando ciò non esiste,per andare avanti,si ha il bisogno di mangiare comunque,talvolta con appetito,talvolta con la bocca amara da rinfrescare come si riesce.
Che schifo.
Adesso.
Che ho la capacità.
Posso sognare anche.
Credere che la matematica possa essere anche un'opinione.
Che tenere la tua mano che sa di acetone mi faccia investire dal bisogno di tingerti le unghie.