Buchi neri

Precario
è tutto ciò che ho
è tutto ciò che so
è il virus invisibile

il gusto dolce dell'inafferrabile che si nasconde quando lo cerchi
il brivido alla gamba quando senti il suo tono smorzato
l'inaspettata violenza
la propria bellezza
la propria tristezza
il sentirsi appagati dalla banalità
il sentirsi umiliati dalla verità
il proprio dolore
la sua sistematicità
la sua immortalità
cadere nella trappola della libertà

credere di vivere
con discontinuità
convincersi di sopravvivere
senza pietà

desiderare mani legate
polsi sanguinanti
delicate torture

Pesantezze di un maggio autunnale

nessuna emozione caratterizzante
nessun sentimento predominante
la certezza di non averne

I logori limiti di una presunta sanità?

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