Il Porcile



Cannibali.
Per necessità,per disperazione,per amore.
I soldati sono pronti per fermarci,la società è pronta per giudicarci.
Per dare un senso a quello che non saranno e che non capiranno mai.
Non-sense della morale trallallero trallallà.
Che i voraci vengano divorati.
Pubblica esecuzione capitale nel più tragico modo,legati,alla mercè dei cani selvatici.
A quanti rimane l'ultimo fiato di coraggio per pronunciare la propria fede?
Con le lacrime agli occhi e nudo.
"Ho ucciso mio padre, ho mangiato carne umana, tremo di gioia"
"Ho ucciso mio padre, ho mangiato carne umana, tremo di gioia"
"Ho ucciso mio padre, ho mangiato carne umana, tremo di gioia"

Julian figlio borghese,non riesci a ribellarti.
Julian figlio borghese,non riesci a condividere.
Non ti distacchi,non ti interessi,ami il padre e la madre e li odi insieme.
Cerchi di difenderti come puoi.
Vorresti parlare ma ti chiudi in un mutismo orribile,per il quale sei vittima e hai costruito il tuo mondo irreale,nell'infinita ripetizione di un amore totale e perverso di cui non sveli il segreto.
Le confessi che non sei un conformista,ma nemmeno un rivoluzionario,mentre lei che non percepisce amore,si appella e si dedica al suo spirito patriottico,volendo sentirsi parte di qualcosa,nella marcia studentesca davanti al muro.
E quando fa ritorno si presta per il tuo "ultimo infame esperimento" che fallisce.

Com'è splendido il senso che dai al tuo amore Julian,così ferocemente invidiabile e incompreso.

Per l'ultima volta vai dai tuoi porci,quelli che hai amato tanto,
quelli da cui è facile farsi uccidere.



"..ecco, su di me, la triste forza delle cose. Sono cioè costretto a pensieri e dispiaceri meschini: per cinque minuti sia pure. So io quello che ho dato di me per fare Porcile: un film povero, girato in un mese, con una cifra irrisoria. È stato meraviglioso, si capisce. Perché l'esprimersi - anche attraverso i disagi più angosciosi - è sempre meraviglioso."


P.P.Pasolini

"Che io possa esser dannato"

Ci vuole un dio sadico per far andare avanti il mondo.
Che non si faccia scrupoli,un dio che raccontano con le piaghe che ne procura a sua volta.
Convincendoci di razionalizzare con il cuore,di abbandonare le speranze,che non importa il modo,ma solo il fine chiamato sopravvivere mentre mi scherniscono le parole.
Generazioni e generazioni di amore sacrificato dalle imposizioni della morale.
Un vero dio questo non lo permetterebbe.
E ognuno è marionetta a suo modo,plasmata e manovrata dai princìpi morti e dalle virtù lasciate di stenti,come soldati sul proprio cammino.



"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti."


Durerà e ci sarà sempre
Durerà e tormenterà sempre
Se io non posso cambiare
non cambierà niente
mai