"Che io possa esser dannato"

Ci vuole un dio sadico per far andare avanti il mondo.
Che non si faccia scrupoli,un dio che raccontano con le piaghe che ne procura a sua volta.
Convincendoci di razionalizzare con il cuore,di abbandonare le speranze,che non importa il modo,ma solo il fine chiamato sopravvivere mentre mi scherniscono le parole.
Generazioni e generazioni di amore sacrificato dalle imposizioni della morale.
Un vero dio questo non lo permetterebbe.
E ognuno è marionetta a suo modo,plasmata e manovrata dai princìpi morti e dalle virtù lasciate di stenti,come soldati sul proprio cammino.



"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti."


Durerà e ci sarà sempre
Durerà e tormenterà sempre
Se io non posso cambiare
non cambierà niente
mai

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