Il conforto della vitalità

Comincio a ridere.
I tuoi capelli che invidiano la trascuratezza e la lunghezza dei miei.
Un saluto a mani in tasca e il girotondo per capire come stai.
Tutti i tuoi lineamenti non fanno che sorridere mentre la tua bocca è disattivata.
Ti avvicini timida e mi stringi forte e in leggero silenzio.
Io ti tolgo prematuramente dagli impicci,cominciando curioso ad interrogarti.
Dopo alcuni banali aggiornamenti la stanchezza si fa sentire,come sempre,tu parli tanto e io penso.
Ma menomale riesci a farmi ricordare chi eri.
I turisti stranieri che accompagni ancora quando puoi,il match di improvvisazione che farai a giugno in un teatrino provinciale,le tue nuove amicizie multirazziali,le terme naturali,le feste universitarie,i rave dove poi finisci come unica badante...
Il tuo successo alle selezioni come personale di bordo alla Ryanair e il tuo futuro prossimo in volo.
Ed è buffo,perchè io non sento ancora il bisogno di un aereo.
La tua ansia di partire e stabilirti in Spagna.
La tua grande passione per i viaggi,che vuoi ti porti a destinazione un giorno,in Australia.
Quanta vitalità,quanta voglia di andare via da qui.
Quasi invidiabile.
Poi capisco,quando gli occhi non ti brillano più.
Tra tanta gente,nessuno davvero per te.
Dici che non vuoi relazioni e ti arrabbi quando guardo le auto passare e sorrido.
Ma il tuo tono non è molto convincente,il tuo viso ancora meno.
Ti abbraccio sussurrandoti di continuare così,che sei forte e ti ammiro.
E quasi ti commuovi dicendomi quanto ero e ricordandomi le parole che nessun altro ha avuto.
Io continuo a sorridere,ma compiaciuto.
Ora tanta tenerezza,tanta stima,niente più.
"Saluta tutti.."
Certo.
Lo farò.

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