Galatea

Sole a quindici centimetri.
E' precipitato verso di me,mentre i miei avambracci stavano mettendosi in posizione.
Pronti per quella maledetta collisione.
Ma io credo.
Sono diventato davvero bravo in questo.
Come sciogliersi in una soluzione satura.
Non ho sentito spostamenti d'aria,chiassosi ultrasuoni.
Mi si è fermato davanti al viso,così vicino da negarmi la possibilità di muovere la testa per ammirare meglio.
Un segno,uno dei...probabili.
Sicuramente.
E dovrei girarmi per goderne oltremisura?
Mi sembra uno dei versi umoristico-malinconici di Dente.
Quando l'odore nauseante di funerale non si disperde.
Persistenza,come un anello al dito.
Basta così poco a volte,si appicca con poco,infervora e brucia.
Un'ustione di grado imprecisato ma sicuramente superiore dove respirare il danno è la migliore terapia contro il male.
Forse sarò proprio io a spegnerlo,come ogni volta che si avvicina il fuoco e i miei sensori antincendio cominciano ad annaffiare tutto.
E resta solo nero e fumo.
Macchiato di cenere perpetua.


non fermarmi e fallo ancora

non ti fermare

non fermare i crampi

rottama gli estintori


Inspira
ed
Espira

Nessun commento: